ARALDICA TRENTINA- RIVA DEL GARDA (TN) POST 2 DI 6. Stemmi: 5) CLES, 6) CONTARINI,
7) FAVA, 8) FIORIO.
5) (foto 1-2-3-4-5-6-7) CLES
Di questa famiglia si hanno
notizie sin dalla prima metà del XII sec. Il personaggio più illustre è
sicuramente Bernardo, nato nel 1485 a Castel Cles (Val di Non, TN), principe-vescovo
di Trento e Bressanone, nonché promotore del Conicilio, nonché (verrebbe da
dire: “ovviamente”) politico di prima grandezza. Tutti gli stemmi presenti in
Riva sono attribuibili a lui, e sono un buon numero. Quelli che propongo io
provengono dalla facciata Ovest della torre principale della Rocca (foto 1, in stato di buona
conservazione, e foto 2, quasi
illeggibile), Rocca nella quale il Clesio si rifugiò nel 1525 allo scoppio
della “Guerra Rustica” (“Riva araldica, cit., pag. 46); e da Porta San Marco (foto 3, sec. XI). Qui lo stemma (foto 4-5) sovrasta quelli del capitano della città e del podestà, nonché
l’arme civica (foto 6), armi delle
quali non entro nei particolari (nemmeno fotograficamente parlando) in quanto
intendo trattarne quando sarà il loro turno. In questa sezione inserisco anche una foto (foto 7) da me scattata nel Maggio del
2014, in Cles (TN, esterno del duomo), in cui lo stemma del principe-vescovo
appare accompagnato anche dell’impresa del fascio di sette verghe, solitamente
accompagnata dalla scritta Unitas. Altra
impresa era costituita dalla palma e d’alloro. Per chi non lo sapesse ricordo
che lo stemma Cles, quando non acromo, restituisce un partito d’argento e di
rosso, a due leoni dell’uno nell’altro.
6) (foto 8) CONTARINI
Famiglia tra le più antiche e
importanti del patriziato della Serenissima Repubblica. Lo stemma che qui
riporto, presente in Riva (foto 8,
Piazza 3 Novembre), appartiene a Gasparo Contarini, provveditore veneziano in
tale luogo dal 15 Marzo 1488 all’11 Luglio 1489 Riva Araldica, cit., p. 56).
7) (foto 9-10) FAVA
Di questa famiglia resta solo uno
stemma proveniente da una lastra tombale in S. Maria Assunta (foto 9), purtroppo quasi del tutto
illeggibile. In Riva Araldica (cit. pag. 63) si assicura si tratti in un
inquartato con un leone nel 1° e 4° e un’aquila coronata tenente nel becco un
ramoscello di fava nel 2* e 3*. Dalla foto del particolare (foto 10) si può osservare qualche
dettaglio collimante con quanto detto. Sempre secondo il testo a cui mi
appoggio, questi Fava non sono da confondersi con gli omonimi bresciani,
provenienti da Limone e titolari di diversa arma. Essi infatti provengono da
Malcesine (come testimonia il libro dei nati presente nell’archivio
parrocchiale di Riva) e hanno ottenuto a suon di ducati (500 per la precisione)
la cittadinanza di Riva nel 1765, tramite Matteo.
8) (foto 11-12) FIORIO
Anche lo stemma di Aloysius
Fiorio (anch’esso “visibile” in una lastra tombale posta all’interno di S.
Maria Assunta, foto 11), risulta
assai poco leggibile. Tuttavia si può intravvedere un giglio, figura araldica “confermata”
da altro stemma posto in Piazza Garibaldi (foto
12). Di Alvise Fiorio si sa che nel 1727 contribuì a finanziare l’ampliamento
e il restauro della parrocchiale e fu nominato “deputato sopra il disegno”. I Fiorio si imparentarono con famiglie
importanti di Riva, tra cui i già incontrati Capolini e Abbondi (si veda post
precedente -1 di 6 del 31 Luglio
scorso- sull’araldica in Riva d/G).
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