SAN FRANCESCO, BRESCIA: CHIOSTRO (foto del 10 Ottobre
2013)
DE GALEATIS/ VANTI/ LODRON/ SCONOSCIUTO/
STAGNATI
Finisco la sezione relativa agli stemmi di
San Francesco. Va detto innanzitutto che di queste armi e relative famiglie io
non sono riuscito a reperire nulla o qualcosa di simile al nulla (Lodron a
parte, ovviamente ma l’argomento relativo è troppo vasto). Attendo pertanto
notizie da chi ne possieda e abbia intenzione di condividerle qui.
Ringrazio ancora di cuore il prof. Tommaso Casanova per
le trascrizioni e le note ad esse relative. Un grazie per l’interessamento
anche alla Dott.sa Silvia Musetti.
DE GALEATIS (FOTO 1-2-3):
D(omin)I · AVGVSTINI · DE
GALEATIIS · CIVIS · BRI
XIE · SEPVLCR(um) ET · EIVS
SVCCESSOR(um) · 1565
Sepolcro
di don Agostino Galeazzi,
cittadino di Brescia
e dei suoi
successori – 1565
VANTI (FOTO 4-5)
Distico elegiaco (brutto e sgrammaticato)
VANTIVS · HOC · LEVI · TEGINT
BAPTISTA SEPVLCRO
DICTVS · IOVA(n)NES · NO(m)I(n)E
STIRPSQ(ue)
SIMVL · 1495
Vantius
hoc levi tegint (=tegitur o teguntur) Baptista sepulcro
dictus Iovannes nomine stirpsque simul.
dictus Iovannes nomine stirpsque simul.
È coperto da questo leggero
sepolcro Battista Vanzio,
detto di nome Giovanni,
e insieme la sua stirpe – 1495
LODRON
(FOTO 6-7)
HAC CELEBRES ·
P(ro)BITATE · VIRI ·
CV(n)DVNT(ur) · I(n) · VRNA · LODRONI ·
COMITES ALTO ·
DE · SA(n)GVINE ·
CRETI · IVSTITIA · PIETATE · FIDE
ILLVSTRA(n)TVR ET AR(m)IS TVTO
RES · PATRIE · VENETIQ(ue) · CORO
NA · TRIV(m)PHI · M CCC
4 esametri dattilici
la scrittura è posteriore: deve essere stata riportata
nel ‘500, in tutto o in parte, la scritta superiore, consumata dal calpestio.
In questa urna, uomini celebri per onestà, sono
sepolti
i conti di Lodrone, distinti per alto sangue,
per giustizia, pietà, lealtà sono illustri, e con le
armi
protettori della patria, e corona del veneto trionfo.
1300
STEMMA SCONOSCIUTO E FOTO BRUTTISSIMA (n. 8-9)
Inutile ogni possibile interpretazione,
almeno da parte mia, (Maggi o quant’altro) stante la condizione dei pigmenti e
la scritta illeggibile.
STAGNATI (FOTO 10-11-12)
x SEPVLCRVM B(er)TOLINI DE
STAGNATIS
STAGNATIS
Qui si può dire qualcosa di più anche se
in maniera impercettibile. Pandolfo Nassino nel suo “Casate Bressane” (che poi
lui scrive CASATE BRESSANI…) scrive semplicemente “STAGNATI”,
aggiungendoci…nulla, ma proprio nulla. Non è un unicum. Sono andato allora a vedere altro registro cinquecentesco
depositato in queriniana, CRONACA DELLA CITTA’ E PROVINCIA DI BRESCIA,
attribuito, secondo me erroneamente* a Marsilio Piccinelli, ma lì addirittura
il cognome “Stagnati” è sostituito da uno “Stagnoli” senza che venga aggiunta
una parola di descrizione, come visto già fare dal Nassino.
La cosa più interessante di questa lastra tombale è però prettamente araldica in senso ampio.
Non siamo di fronte di certamente ad uno stemma formalmente compiuto ma piuttosto, anche qui, ad un esempio di HAUSMARKEN o di MARCHI DI CASA, fenomeno solitamente più nordico rispetto a Brescia, ma che trova riscontri anche in tutta l’Italia Settentrionale. Begli esempi sono stati postati tempo fa da Marta Tinor (si veda qui https://www.facebook.com/groups/211814768987383/search/?query=marchi), ma bellissimi se ne possono trovare qui http://daten.digitale-sammlungen.de/0004/bsb00042105/images/index.html?id=00042105&groesser=&fip=151.47.70.55&no=1&seite=11. Facendo scorrere le meravigliose pagine del codice si potrà notare come in esso frequentemente venga riportato il “marchio di casa” e lo stemma familiare, cronologicamente posteriore al primo. Diversi ne ho potuti fotografare anch’io nel Luglio 2017, in Austria (chissà, magari sarà il prossimo argomento). Anche il Gelmini nel manoscritto conservato in Queriniana (FVIII7) riporta tale “marchio” (foto 13). Certo lascio aperta la porta anche all’ipotesi di segno tabellionare utilizzato a mo’ di arma, come capita anche in Idro (si veda qui https://bianchetti-araldica.blogspot.com/search?q=signum ).
La cosa più interessante di questa lastra tombale è però prettamente araldica in senso ampio.
Non siamo di fronte di certamente ad uno stemma formalmente compiuto ma piuttosto, anche qui, ad un esempio di HAUSMARKEN o di MARCHI DI CASA, fenomeno solitamente più nordico rispetto a Brescia, ma che trova riscontri anche in tutta l’Italia Settentrionale. Begli esempi sono stati postati tempo fa da Marta Tinor (si veda qui https://www.facebook.com/groups/211814768987383/search/?query=marchi), ma bellissimi se ne possono trovare qui http://daten.digitale-sammlungen.de/0004/bsb00042105/images/index.html?id=00042105&groesser=&fip=151.47.70.55&no=1&seite=11. Facendo scorrere le meravigliose pagine del codice si potrà notare come in esso frequentemente venga riportato il “marchio di casa” e lo stemma familiare, cronologicamente posteriore al primo. Diversi ne ho potuti fotografare anch’io nel Luglio 2017, in Austria (chissà, magari sarà il prossimo argomento). Anche il Gelmini nel manoscritto conservato in Queriniana (FVIII7) riporta tale “marchio” (foto 13). Certo lascio aperta la porta anche all’ipotesi di segno tabellionare utilizzato a mo’ di arma, come capita anche in Idro (si veda qui https://bianchetti-araldica.blogspot.com/search?q=signum ).
*Chi vorrà capire le motivazioni di questo mio
dubbio, potrà trovarle ne “Il rastro dimenticato”, vale a dire il mio
contributo al Convegno di Oriolo Romano del Maggio 2017, di cui do conto nel
post di qualche giorno fa. Sono a disposizione per qualsiasi informazione,
ovviamente.
chiedo scusa, ma alcune foto vengono ruotate in automatico dal blog e non c'è verso di fargli capire che non va bene...
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