venerdì 14 agosto 2015


ARALDICA TRENTINA- RIVA DEL GARDA (TN)  POST 2 DI 6. Stemmi: 5) CLES, 6) CONTARINI, 7) FAVA, 8) FIORIO.

 

5) (foto 1-2-3-4-5-6-7) CLES

Di questa famiglia si hanno notizie sin dalla prima metà del XII sec. Il personaggio più illustre è sicuramente Bernardo, nato nel 1485 a Castel Cles (Val di Non, TN), principe-vescovo di Trento e Bressanone, nonché promotore del Conicilio, nonché (verrebbe da dire: “ovviamente”) politico di prima grandezza. Tutti gli stemmi presenti in Riva sono attribuibili a lui, e sono un buon numero. Quelli che propongo io provengono dalla facciata Ovest della torre principale della Rocca (foto 1, in stato di buona conservazione, e foto 2, quasi illeggibile), Rocca nella quale il Clesio si rifugiò nel 1525 allo scoppio della “Guerra Rustica” (“Riva araldica, cit., pag. 46); e da Porta San Marco (foto 3, sec. XI).  Qui lo stemma (foto 4-5) sovrasta quelli del capitano della città e del podestà, nonché l’arme civica (foto 6), armi delle quali non entro nei particolari (nemmeno fotograficamente parlando) in quanto intendo trattarne quando sarà il loro turno.  In questa sezione inserisco anche una foto (foto 7) da me scattata nel Maggio del 2014, in Cles (TN, esterno del duomo), in cui lo stemma del principe-vescovo appare accompagnato anche dell’impresa del fascio di sette verghe, solitamente accompagnata dalla scritta Unitas. Altra impresa era costituita dalla palma e d’alloro. Per chi non lo sapesse ricordo che lo stemma Cles, quando non acromo, restituisce un partito d’argento e di rosso, a due leoni dell’uno nell’altro.







6) (foto 8) CONTARINI

Famiglia tra le più antiche e importanti del patriziato della Serenissima Repubblica. Lo stemma che qui riporto, presente in Riva (foto 8, Piazza 3 Novembre), appartiene a Gasparo Contarini, provveditore veneziano in tale luogo dal 15 Marzo 1488 all’11 Luglio 1489 Riva Araldica, cit., p. 56).
 

7) (foto 9-10) FAVA

Di questa famiglia resta solo uno stemma proveniente da una lastra tombale in S. Maria Assunta (foto 9), purtroppo quasi del tutto illeggibile. In Riva Araldica (cit. pag. 63) si assicura si tratti in un inquartato con un leone nel 1° e 4° e un’aquila coronata tenente nel becco un ramoscello di fava nel 2* e 3*. Dalla foto del particolare (foto 10) si può osservare qualche dettaglio collimante con quanto detto. Sempre secondo il testo a cui mi appoggio, questi Fava non sono da confondersi con gli omonimi bresciani, provenienti da Limone e titolari di diversa arma. Essi infatti provengono da Malcesine (come testimonia il libro dei nati presente nell’archivio parrocchiale di Riva) e hanno ottenuto a suon di ducati (500 per la precisione) la cittadinanza di Riva nel 1765, tramite Matteo.
 

 

8) (foto 11-12) FIORIO

Anche lo stemma di Aloysius Fiorio (anch’esso “visibile” in una lastra tombale posta all’interno di S. Maria Assunta, foto 11), risulta assai poco leggibile. Tuttavia si può intravvedere un giglio, figura araldica “confermata” da altro stemma posto in Piazza Garibaldi (foto 12). Di Alvise Fiorio si sa che nel 1727 contribuì a finanziare l’ampliamento e il restauro della parrocchiale e fu nominato “deputato sopra il disegno”.  I Fiorio si imparentarono con famiglie importanti di Riva, tra cui i già incontrati Capolini e Abbondi (si veda post precedente   -1 di 6 del 31 Luglio scorso- sull’araldica in Riva d/G).