venerdì 11 dicembre 2015
















ARALDICA TRENTINA- RIVA DEL GARDA (TN) POST 7 DI 7 (o 8...)
Stemmi: 18) Stemma civico
(15 foto)
In conclusione (si fa per dire: ci sarà un altro post su uno stemma posto in Riva di cui ho cercato riscontro in altro paese situato a 30 km da qui. Missione andata buca 60 km per niente...ma devo riprovare e poi riferirò). di questa sezione dedicata all'araldica di Riva del Garda, iniziata se non erro a fine Estate, una carrellata degli stemmi civici che ho potuto fotografare qua e là nella cittadina, Si noti la caratteristica "scala" che unisce le due torri. Gli elementi variano: il più delle volte la torre di sinistra è più grande dell'altra, in un paio di casi è il contrario; talvolta la scala NON è centrata, talvolta NON è in sbarra, in un caso è una passerella più che una scala (caso da me non fotografato); senza contare quando il troncato si abbassa in una campagna, e quando questa (o la seconda sezione del troncato) contiene un fasciato nebuloso minuto, o un di... a due fasce nebulose minute di... (per chi ne avesse necessità e lo volesse...spiegazioni in pvt o in commento, ben ben volentieri). Insomma... un blasone tra i tanti potrebbe essere un: "Troncato: nel 1° di...a due torri quadrate di..., merlate di cinque pezzi alla ghibellina, finestrate di due pezzi l'uno sull'altro di nero, fondate sulla partizione, quella di sinistra più grande e unita all'altra da una scala di... centrata in sbarra; nel 2° fasciato nebuloso minuto di...e di... ", Gli smalti hanno meno variazioni: la torre e la scala sono d'argento, l'eventuale "muratura" della torre è di nero, così come il "finestrato", il campo della prima sezione è quasi sempre rosso, azzurro in un caso. La seconda sezione, attesta, per quel che ne so, invariabilmente gli smalti argento e rosso. Si notino il cimiero con il veliero in due foto, e il motto (CURRIT BENACUM LIBERE RIPA LACUM) in una delle due, tutte relative a testimoni più recenti.

giovedì 3 dicembre 2015

Ricevo e volentieri diffondo.

Prima delle Feste, dovrei riuscire a pubblicare anc

ora un post, o due. Un saluto a tutti.

lunedì 16 novembre 2015

ARALDICA TRENTINA- RIVA DEL GARDA (TN) POST 6 DI 7. Stemmi: 17) SPAUR,
17 (foto 1-2-3-4-5¬-6-7) SPAUR
La presenza di questo stemma in Riva non risale che al 1911 (in foto di fine Ottocento al posto dell’attuale, campeggiava al n. 21 di Via Maffei, l’arma originale dell’allora proprietario del palazzo), è riconducibile al principe vescovo Giovanni Michele Spaur (in carica dal 1696 al 1725) e non ha nulla a che fare con la storia della cittadina benacense, se è vero come è vero che l’unico aggancio tra questa e la famiglia in questione risale al 1317, con il podestà Volchemaro Spaur, epoca che ovviamente esclude qualsiasi riferimento allo stemma qui riprodotto in foto 1) e 2). (dati tratti da Riva Araldica, cit. pag. 136). La foto 3 proviene da una mia incursione in Val Venosta (Gennaio 2012, Castel Coira), le altre foto, dahttp://commons.wikimedia.org/wiki/Scheibler_Armorial… (foto 4),https://de.wikipedia.org/wiki/Christoph_Andreas_von_Spaur (foto 5) e da un volume della BSB Bayerische StaatsBibliothek (foto 6-7) -si leggano gli watermark relativi per i dati completi di provenienza-.
Nel Maggio 2014 ho avuto la straordinaria fortuna di accedere, per un concerto (sì, bello ma per tutto il tempo non ho fatto altro che guardarmi intorno…) a Castel Valèr*, in Val di Non, il cui attuale proprietario è il conte Ulrich Spaur. Nella meravigliosa cappella annessa al castello, il cui interno contiene un ciclo di affreschi quattrocenteschi, conservatisi in maniera stupefacente, si possono osservare stemmi dipinti nello stesso periodo (arma Spaur antica –foto 4- e armi di famiglie alleate) nonché un quadro del XVI sec. in cui compare l’arma Spaur, ma già inquartata in modo identico a quello visibile in foto 5, nello scudetto sul tutto dell’arma del vescovo Christoph Andreas Spaur** -1543-1613- apposta su una porta di Brunico. Si noti che non è l’inquartato, però, dell’attuale*** arma Spaur, riscontrabile invece in foto “3) Castel Coira”; attuale*** sì ma già anch’essa attestata a metà ‘500 –foto 6 e 7- e quindi di fatto coeva a quella del quadro e allo scudetto sul tutto dello stemma in foto 5). Che si trattasse di distinzione araldica di due rami diversi? Il quadro suddetto rappresenta una Gesù crocifisso, ai piedi del quale stanno, oranti in ginocchio, uno Spaur, a destra, e una donna di casa Fugger, a sinistra, entrambi accompagnati dai relativi stemmi. I primi frequentatori del Caffè ricorderanno forse che nel Maggio 2014 parlavo appunto di una “chicca” che avrei dovuto pubblicare. Ecco, si riferiva proprio a Castel Valèr. Le foto di questa meraviglia ovviamente le ho ancora (ci mancherebbe). L’unica cosa che mi trattiene dal pubblicarle è che sono relative a una proprietà privata -e il Conte, presente al suddetto concerto, dopo aver acconsentito al fatto che si potesse fotografare la cappella, è sparito nelle sue sontuose e davvero ben conservate stanze- ma davvero sarebbero, io credo, un gioiellino.
*sull’analogia Valeria, Valeri e derivati e un tipo di aquila, si veda post del. Assicuriamo che, se fosse davvero questa l’origine del nome “Valèr”, essa sarebbe tuttora completamente giustificata, visto che ancor oggi i voli di rapace intorno al colle e al sovrastante castello, non mancano davvero.
** Per altre notizie sul vescovo C. A. Spaur, si veda anche post apparso nel Caffè il 20 Agosto 2014.
*** Come detto, tale arma –visibile in foto 3 e 6- è di fatto coeva a quella, diversa, presente nel quadro del XVI sec. e “sul tutto” dello stemma di C. A. Spaur (foto 5). Noi la definiamo “attuale”, in quanto campeggia, ci pare rifatta di fresco, sul soffitto del loggiato di Castel Valèr, nonché sul biglietto da visita dell’attuale proprietario del maniero, il conte Ulrico Spaur (ovviamente anche queste due fanno parte delle foto che vorrei tanto pubblicare…).





SANT'ANGELO ROMANO

Nadia Galeazzi, nel mio gruppo facebook "Il Caffè araldico" (parallelo a questo blog, ma con in più contributi esterni) ha postato queste fotografie sul salone nobile del castello Cesi-Orsini di Sant'Angelo Romano. Avendo avuto il suo permesso, pubblico qui, con vero piacere, il suo contributo.   Le foto sono quindi visibili anche in https://www.facebook.com/media/set/?set=oa.499235170245340&type=1 e https://www.facebook.com/groups/211814768987383/


Tra l'altro il mio maestro e amico Maurizio Carlo Alberto Gorra, sta conducendo per l'Accademia dei Lincei uno studio proprio sugli stemmi di Federico Cesi, il fondatore, e della sua famiglia, nel quale studio il ciclo stemmato di Sant'Angelo Romano ha un posto di spicco. La cosa interessante è che in tale studio non si tratta solo dell'aspetto puramente "estetico" e blasonico del complesso (anzi dei vari complessi cesiani, sparsi per l'Italia) ma se ne ricostruisce l'aspetto genealogico-araldico. Uno splendido lavoro davvero, tanto per cambiare.