ARMA SPAUR:
POST 7 DI 7. SUNTO E FOTO DI CASTEL VALER
1) Nel
‘300 Volcmar di Burgstall viene
infeudato del castello di Sporo-Rovina. Il suo stemma stando al Rauzi era un
falco d’argento in campo azzurro. L’autore di “Araldica Tridentina” inserisce
nella sua opera anche un’arma nella quale però il pennuto non ricorda affatto
un falco (fig. 1).
Il cimiero di detto stemma era costituito da due coppe rovesciate, alludenti al
titolo di coppieri dei conti del Tirolo.
2) I
successori di Volcmar, utilizzarono gli elementi del cimiero come emblemi del
nuovo stemma, un leone rosso (spesso rivolto) in campo argento, tenente tra le
branche anteriori, per l’appunto, una coppa d’oro. Fu questa l’arma che nei
secoli verrà variamente inquartata con altre e che farà dimenticare la vera
arma originaria Spaur.
3) L’arma
“pura” con il leone l’ho incontrata in due casi a Innsbruck (foto 2-3. La 3 è in Duomo e,
azzardo, mi pare la testimonianza più tardiva, tra quelle da me raccolte, con
il solo leone, che evidentemente ha proseguito a sussistere in parallelo alle
versioni inquartate) e in Castel Valer, attuale proprietà del conte Ulrico
Spaur, in Val di Non (foto
4-5). Gli stemmi là affrescati, se coevi (pare di sì) al resto sarebbero
quattrocenteschi.
4) Sempre
in Castel Valer è conservato un quadro che celebra un matrimonio tra una Fugger*
e uno Spaur. Qui ho incontrato per la prima volta lo stemma di tale famiglia
inquartato con un trinciato d’argento e di rosso a due stelle di otto raggi
dell’uno nell’altro (foto
6). Altro stemma che “sul tutto” riporta questo tipo di inquartato è
quello del vescovo Christoph Andreas (vescovo in Bressanone dal 1601 al 1613,
lo stemma che riportiamo in fig.
7 è tratto dal web e si trova in Brunico). L’arma con il trinciato e le
stelle appartiene ai Coredo-Valer (Ulrico I fu signore dei Castelli di Flavon e
Valer). Furono proprio gli Spaur di Castel Valer a utilizzare quest’arma. Ma,
diversamente a ciò che ci potrebbe aspettare l’attuale proprietario di Castel
Valer, sul suo biglietto da visita (foto 8) utilizza arma diversamente inquartata (visibile anche
nella loggia superiore del castello, foto 9), arma visibile anche su due stemmari “Fugger” di metà ‘500
(foto 10-11; probabilmente
coevi del quadro di cui a foto 6) nonché in Castel Coira (foto 12). In essa l’emblema
puro Spaur viene inquartato con uno scaccato d’argento e d’azzurro attraversato
da una fascia di rosso.
5) Quale
la genesi di questo secondo inquartato? Per rispondere occorre tornare al
capostipite, il trecentesco Volcmar. Un suo nipote sposò, nel Quattrocento, sempre
stando al Rauzi, Verena Lichtenberg ed è proprio dei Lichtenberg lo scaccato
argento e azzurro attraversato da una fascia di rosso.
6) In
Riva del Garda esiste poi uno stemma Spaur (proveniente da chissà dove e posto
in piazza 3 Novembre nel 1911) inquartato con un’aquila (foto 13).
* dalle fattezze
e dall'abito si potrebbe azzardare che la dama in questione sia una Veronica Fugger.
Considerazioni particolareggiate in tal senso si possono rileggere nel post 2
riguardante l’argomento Spaur (data: 29/8/17). Da notare che nei codici Fugger
colà utilizzati per l’identificazione del personaggio, riportano, per quanto
riguarda il maritoSpaur, lo stemma inquartato con lo scaccato e non quello che appare nel quadro di castel Valer, munito di trinciato rosso e argento.
Finisce con questo settimo post, salvo nuovi “avvistamenti”, l’avventura del Caffè in casa Spaur, iniziata quasi esattamente due mesi fa, l’11 Agosto scorso. Il premio promesso erano foto della splendida cappella di Castel Valer. Una promessa fatta tre anni e mezzo fa, quasi agli esordi del Caffè, e che ora mantengo.