domenica 21 settembre 2014

PRIMO COMPLEANNO

 
21 Settembre... io ne compio 49, ma i "Quaderni" spegne la sua prima candelina. Un quasi neonato e di un quasi neonato non si chiede al papà se è bello, brutto, intelligente, se potrebbe essere migliore... Certo un quasi neonato non cammina ancora con gambe proprie, ma che dire...io gli voglio bene anche un po' così...come viene viene, anche se un'idea (o varie idee) di come potrebbe migliorare certo me ne passano. Un neonato però un po' particolare: senza di voi che ancora non vi siete stancati di passare di qua, non esisterebbe. Quindi di questo primo anno, grazie a tutti voi. Fabio.

sabato 20 settembre 2014

Con vero piacere (e speranza di parteciparvi) segnalo la "Lezione di Araldica" di cui nella locandina troverete tutti gli estremi (18 Ottobre 2014, ore 17,00- Palazzo Altieri- Oriolo Romano VT- Luigi Borgia- Maurizio Carlo Alberto Gorra)

Per il 4 Ottobre prossimo invece mi è caro annotare che presso la Sala nobile del Palazzo comunale a Nepi (VT), alle ore 17 si terrà la presentazione del Quaderno del Museo civico nepesino nel quale, quest'anno, si pubblica un  contributo sui Farnese, sempre di Maurizio Carlo Alberto Gorra.

Un caloroso consiglio: chi può, non se li perda...
 
(cliccare sopra l'immagine per ingrandirla)


martedì 16 settembre 2014

UNO STEMMA DEL 1251 IN S. FRANCESCO DI BRESCIA?
Qualche giorno fa, invogliato dal Della Corte, secondo il quale uno dei figli di Galvano da Nozza (leggi argomento: "Il cosiddetto stemma di Nozza") avrebbe ricevuto sepoltura nel chiostro di San Francesco in Brescia, sono andato a vedere alcune foto da me scattate un anno addietro e conservate nel mio archivio digitale. Non ho trovato ciò che cercavo, ma mi sono imbattuto in una foto di uno stemma con un paio di corna di cervo.... Mi è pertanto venuta alla mente una recente quanto splendida disquisizione sulla differenza tra "massacro di cervo" e "sommità di massacro di cervo", che si sta attualmente svolgendo in Lamoneta.it (qui il link del topic: http://www.lamoneta.it/topic/126939-massacro-di-cervo/) e ho voluto contribuirvi postando la foto di detta lapide (come esempio di "sommità di massacro di cervo") -foto 1 e 2- unitamente ad una da me scattata un paio di mesi fa in Urbino che invece ritrae un "massacro ("rincontro", se non gradite i termini forti) di cervo" tale e quale (a proposito: se vorrete fornire trascrizione dell'epigrafe...grazie in anticipo) e appartenente secondo il moderatore del forum di Lamoneta.it, cioè Corbiniano, alla famiglia degli Ubaldini, legati a doppio filo con quella di Federico, Duca -foto 3-.




 
 
La cosa però che mi ha colpito di più e a cui non avevo mai voluto credere fino ad ora è la data presente nella lapide bresciana: 1251! Se confermata la cosa beh... sarebbe certamente lo stemma più antico in cui io mi sia mai imbattuto. Se qualcuno ne sapesse qualcosa di più, ascolterò come sempre. Ovviamente il custode del chiostro cosa aveva? Fretta! Quindi dovrò tornare anche per stabilire se scritta e stemma siano un pezzo unico o invece siano "incollati" l'una sotto l'altro il ché ovviamente cambierebbe di molto il quadro della situazione. Per il momento però questo è quanto.

giovedì 11 settembre 2014




STEMMARIO VALSABBINO: RICHIESTA CHIARIMENTI SUL COSIDDETTO “STEMMA DI NOZZA”.

Durante la Festa tenutasi in Giugno nella zona della Rocca di Nozza (Valsabbia, 10 km . circa da Idro, un 45-50 da Brescia, ora frazione del Comune di Vestone, ma un tempo indipendente) mi è capitato di imbattermi in quello che la popolazione locale chiama da “sempre” lo stemma di Nozza (foto 1). Chiariamo subito: l’ho chiamato “cosiddetto” semplicemente perché visto così non ricorda certo uno stemma civico, ma gentilizio, con tanto di elmo, cercine (la ciambella di nastri attorcigliati con gli smalti dello stemma, posta sotto al cimiero e sopra l’elmo)  e svolazzi (detti anche lambrecchini). Il campo è diaprato (o rabescato, vale  a dire ornato, screziato con arabeschi) il ché conferisce al tutto un “sentore” germanico, o almeno questa è la mia sensazione.      
La prima cosa che ho pensato (più prosaica) è che fosse un’invenzione  o meglio una copiatura del tutto moderna (ma modernissima eh…proprio roba di pochi anni) di uno stemma personale, magari anche famoso, da parte di chi non conoscesse le differenze formali tra questo e uno stemma civico; la seconda che ho macchinato (più poetica) è che potesse essere uno stemma antico di qualche “gloria locale”  (Galvano della Nozza?), assunto mano a mano dalla comunità come stemma “proprio”, la terza che ho pensato (la migliore) è quella di rivolgermi agli esperti.

 Però un’ipotesi me la concederete: il Della Corte nel suo “Armerista” (Geroldi editore) reca stemma identico riferito alla famiglia ALDREGHINI di Nozza (foto 2), dicendo che ad Aldreghino e fratelli, quondam GALVANO DA NOZZA (ah la cara ipotesi n. 2…) il Doge concesse, nel 1440, “piena giurisdizione feudale sulle terre di Savallo, Barghe, Preseglie, Bione, Agnosine, Odolo e Nozza”. E’ dato come sepolto in S. Francesco, ma nelle mie foto relative a tale splendida chiesa non ho trovato conferma (pur essendoci nel chiostro, tombe con stemmi quasi coevi). Stemma identico è su una parete laterale della Parrocchiale di Mura (foto 3). Il Della Corte riconduce tale stemma direttamente agli ALDREGHINI, il Piovanelli (Stemmi e notizie di famiglie Valsabbine e del Benaco, Zanetto editore) lo assegna agli OLDREGHINI di Nozza [ha ragione lui o è un aggiustamento per armonizzare lo stemma con le iniziali a fianco  dell’orsa, che sono B e O(ldreghinii)? Ma in ambito di famiglie note o famose, spesso le due lettere che accompagnano l’arma non indicano la prima lettera del nome e la prima del cognome, ma semplicemente le prime due iniziali del nome di battesimo, lasciando che sia lo stemma a “dire” il cognome] che comunque sono discendenti a detta sua “del celebre condottiero Galvano di Nozza, eroe dell’indipendenza valsabbina”.  Anzi l’autore si dice certo, poche righe dopo, che questo fosse lo stemma proprio di Galvano.

Insomma, stando così le cose, avremmo sotto gli occhi un moderno quanto minuscolo (o: tenace memoria di un antico) esempio di "adozione" dello stemma del feudatario da parte del territorio infeudato. :)  


Ma una cosa sul cimiero va aggiunta, anche perché cancella di fatto (caso mai ve ne fosse ancora bisogno) l’ipotesi 1: una mia amica del posto, che ha superato da poco i sessant’anni, mi assicura che suo nonno le diceva quando lei era ancora bambina che quello che si vede “non è un ORSO, ma un’ORSA e l’han sempre chiamata ORSA”. Ora facendo due conti (i sessant’anni della mia amica e il fatto che già suo nonno le raccontava che il cimiero era SEMPRE stato un’orsa) mi fanno pensare che proprio così recente recente l’uso di tale stemma come “Stemma di Nozza” non dev’essere. L’autore del manufatto è Pierino Facchini di Belprato che ringrazio (foto 1). Lui mi ha confidato che esiste rappresentazione di tale stemma (immagino recente) anche nell’Oratorio, mentre mi è stato detto da altri che anche la Scuola (Primaria o no, non ricordo) ne reca uno. Se riuscirò ad effettuare una foto anche di questi  stemmi la posterò qui.

Chiarisco subito come avrei potuto procedere e come invece intendo farlo.
“Avrei potuto” chiedere preventivamente in maniera privata  ai numerosi esperti presenti sul territorio e fortunatamente per me anche nel “Caffè” (non ne cito per non far torto a nessuno, ma loro sanno che sto parlando di… loro) di risolvere tutti i miei dubbi e riportare qui soltanto l’esito finale di tale operazione, ovvero il dato certo, che avrebbe occupato  soltanto poche righe.
“Intendo agire” invece, riportando qui in pubblico tutti i miei dubbi di cui sopra, lasciando che chi sia a conoscenza della risposta certa, ufficialmente accettata (magari stra-nota , ma non a me)  chiarisca qui nel Caffè.  Penso che tale modo di agire possa portare a toccare e a far notare più argomenti, anche ai meno esperti che vorranno leggere. Alcune precisazioni di termini sono per loro e sono sicuro che chi non ha necessità di esse saprà ben scusarle.  

STEMMARIO VALSABBINO: RICHIESTA CHIARIMENTI SUL COSIDDETTO “STEMMA DI NOZZA”.

Durante la Festa tenutasi in Giugno nella zona della Rocca di Nozza (Valsabbia, 10 km . circa da Idro, un 45-50 da Brescia, ora frazione del Comune di Vestone, ma un tempo indipendente) mi è capitato di imbattermi in quello che la popolazione locale chiama da “sempre” lo stemma di Nozza (foto 1). Chiariamo subito: l’ho chiamato “cosiddetto” semplicemente perché visto così non ricorda certo uno stemma civico, ma gentilizio, con tanto di elmo, cercine (la ciambella di nastri attorcigliati con gli smalti dello stemma, posta sotto al cimiero e sopra l’elmo)  e svolazzi (detti anche lambrecchini). Il campo è diaprato (o rabescato, vale  a dire ornato, screziato con arabeschi) il ché conferisce al tutto un “sentore” germanico, o almeno questa è la mia sensazione.      
La prima cosa che ho pensato (più prosaica) è che fosse un’invenzione  o meglio una copiatura del tutto moderna (ma modernissima eh…proprio roba di pochi anni) di uno stemma personale, magari anche famoso, da parte di chi non conoscesse le differenze formali tra questo e uno stemma civico; la seconda che ho macchinato (più poetica) è che potesse essere uno stemma antico di qualche “gloria locale”  (Galvano della Nozza?), assunto mano a mano dalla comunità come stemma “proprio”, la terza che ho pensato (la migliore) è quella di rivolgermi agli esperti.

 Però un’ipotesi me la concederete: il Della Corte nel suo “Armerista” (Geroldi editore) reca stemma identico riferito alla famiglia ALDREGHINI di Nozza (foto 2), dicendo che ad Aldreghino e fratelli, quondam GALVANO DA NOZZA (ah la cara ipotesi n. 2…) il Doge concesse, nel 1440, “piena giurisdizione feudale sulle terre di Savallo, Barghe, Preseglie, Bione, Agnosine, Odolo e Nozza”. E’ dato come sepolto in S. Francesco, ma nelle mie foto relative a tale splendida chiesa non ho trovato conferma (pur essendoci nel chiostro, tombe con stemmi quasi coevi). Stemma identico è su una parete laterale della Parrocchiale di Mura (foto 3). Il Della Corte riconduce tale stemma direttamente agli ALDREGHINI, il Piovanelli (Stemmi e notizie di famiglie Valsabbine e del Benaco, Zanetto editore) lo assegna agli OLDREGHINI di Nozza [ha ragione lui o è un aggiustamento per armonizzare lo stemma con le iniziali a fianco  dell’orsa, che sono B e O(ldreghinii)? Ma in ambito di famiglie note o famose, spesso le due lettere che accompagnano l’arma non indicano la prima lettera del nome e la prima del cognome, ma semplicemente le prime due iniziali del nome di battesimo, lasciando che sia lo stemma a “dire” il cognome] che comunque sono discendenti a detta sua “del celebre condottiero Galvano di Nozza, eroe dell’indipendenza valsabbina”.  Anzi l’autore si dice certo, poche righe dopo, che questo fosse lo stemma proprio di Galvano.

Insomma, stando così le cose, avremmo sotto gli occhi un moderno quanto minuscolo (o: tenace memoria di un antico) esempio di "adozione" dello stemma del feudatario da parte del territorio infeudato. :)  


Ma una cosa sul cimiero va aggiunta, anche perché cancella di fatto (caso mai ve ne fosse ancora bisogno) l’ipotesi 1: una mia amica del posto, che ha superato da poco i sessant’anni, mi assicura che suo nonno le diceva quando lei era ancora bambina che quello che si vede “non è un ORSO, ma un’ORSA e l’han sempre chiamata ORSA”. Ora facendo due conti (i sessant’anni della mia amica e il fatto che già suo nonno le raccontava che il cimiero era SEMPRE stato un’orsa) mi fanno pensare che proprio così recente recente l’uso di tale stemma come “Stemma di Nozza” non dev’essere. L’autore del manufatto è Pierino Facchini di Belprato che ringrazio (foto 1). Lui mi ha confidato che esiste rappresentazione di tale stemma (immagino recente) anche nell’Oratorio, mentre mi è stato detto da altri che anche la Scuola (Primaria o no, non ricordo) ne reca uno. Se riuscirò ad effettuare una foto anche di questi  stemmi la posterò qui.