domenica 28 febbraio 2016

LO STEMMA DEI CANONICI PRIMA SECOLARI E POI REGOLARI DI SAN GIORGIO IN ALGA E LO STEMMA SURIANO DA ME PROPOSTO IERI.
AGGIUNGO QUESTO COMMENTO CHE VA LETTO ALLA LUCE DEL POST DELLO STEMMA SURIANO CHE TROVATE QUI SOTTO, POSTATO IERI 27 FEBBRAIO 2016.
Cercando uno stemma ferrarese che nulla c'entra, come spesso accade mi sono imbattuto nello stemma dei canonici di cui sopra. Quihttp://bibliotecaestense.beniculturali.it/…/i-mo-beu-alfa.t… pag. 46 (45 digitale), rimaneva il dubbio che fosse un azzurro scuro, così come quihttp://www.cassiciaco.it/…/congregaz…/celestini/giorgio.html, ma qui appare nitida la tonalità nera http://www.araldicavaticana.com/ord02.htm.
Non è il troncato che ho fotografato io, ma richiama (magari è solo omonimia araldica) la variante in inquartato che ho proposto già ieri, visibile nel codice della BSB (Bayerische Staats Bibliothek, cod. icon 274, Insignia Veneta, Mantuana, Bononiensia, Anconitana, Urbinatia, Perugiensia, Può darsi che proprio questo codice attribuisca erroneamente ai Suriano, lo stemma dei canonici? Può darsi viceversa che l'abate Suriano di cui io ho proposto la foto, abbia adottato (per motivi suoi Emoticon smile ) lo stemma dei suddetti canonici? Può darsi che i due stemmi non c'entrino nulla? Io pongo domande, alle risposte poi...



sabato 27 febbraio 2016

STEMMI IN VERONA: 8) SAN ZENO STEMMA SURIANO (fotografato il 22 Luglio 2011).
Il De Betta è piuttosto lacunoso su questo stemma. Innanzitutto per la prima volta tra quelli da noi incontrati, non indica la sua ubicazione, in secondo luogo come titolare ci restituisce un Luca Francesco Suriani, mentre la targa (a noi contemporanea) attualmente collocata a fianco del sepolcro (presente in San Zeno, foto 1 e 2) segnala un abate Giacomo Suriano. Presumo comunque che l’autore dell’Armerista Veronese stia parlando dello stesso testimone, in quanto la data da lui indicata è la stessa presente nella succitata targa: 1478. Non sono presenti nel libro notizie sul personaggio, ma solo una serie di blasoni, dai quali si può evincere come l’argento e il nero siano gli smalti effettivi dell’arma e non una “semplificazione” data dall’utilizzo di pietra anziché di pigmenti. Il codice italiano di metà XVI secolo conservato nella BSB (Bayerische Staats Bibliothek, cod. icon 274, Insignia Veneta, Mantuana, Bononiensia, Anconitana, Urbinatia, Perugiensia, http://daten.digitale-sammlungen.de/…/bs…/images/index.html… conferma tale considerazione). Quindi possiamo concludere con un "troncato di nero e d’argento, alla croce ancorata dell’uno all’altro*. Il De Betta riporta blasoni che parlano di croce dell’uno nell’altro, ma questa è locuzione erronea (a chi interessasse e non ne fosse a conoscenza: dell’uno all’altro indica UNA “figura” che mutua, invertendoli, gli smalti dalle sezioni in cui è diviso un campo, attraversandole; dell’uno nell’altro indica DUE figure (non necessariamente uguali tra loro) che prendono ciascuna lo smalto appartenente alla sezione del campo opposta a quella dove esse sono collocate. In pratica se questo stemma avesse avuto DUE croci, ognuna posta in una sezione del campo e dotata di smalti opposti ad esso (la croce argento in campo nero e la croce nera in campo argento), si sarebbe potuto parlare di troncato di nero e d’argento a due croci ancorate, dell’uno nell’altro.
*Nelle nostre discussioni, Maurizio Gorra preferisce l’accezione DALL’uno all’altro, anziché DELL’uno all’altro, per indicare ulteriormente il “passaggio” di colore invertito da campo a figura.
Per le parti tratte dal libro ARMERISTA VERONESE, di Ottone De Betta (a cura di Luigi Sartor, cit: cfr. pag. 182.

venerdì 19 febbraio 2016

Ripubblico qui il volantino di "Chebici" che annulla quelli postati in precedenza. (11 Febbraio)

giovedì 18 febbraio 2016

STEMMI IN VERONA: 7) SAN ZENO STEMMA BEVILACQUA LAZISE (fotografato il 22 Luglio 2011).
Le prime due foto riguardano il monumento di Bevilacqua Lazise (m. 1568), visibile nel chiostro di San Zeno (foto Luglio 2011). Le foto seguenti (3-4) ritraggono i due stemmi alla base delle colonne del terzo altare da destra in Sant’Anastasia. Il De Betta dà notizia di altri testimoni (Cimitero Comunale, S. Elena al Duomo e soprattutto quello in marmo intarsiato a colori nel pavimento davanti all’altare di San Fermo. Potrei cavarmela dicendo che nel 2011, quando in San Fermo ci entrai, ero un novellino a cui gli stemmi sfuggivano da sotto il naso e che ora non capiterebbe più, ma forse è meglio glissare. Stando al testo gli smalti di questo reperto sono nero per l’aquila e per la corona che la sormonta, non precisato per il campo e rosso e nero per il losangato). Sempre il De Betta ci informa che il Gianfilippi, blasona uno “spaccato: I° d’oro alla testa e collo d’aquila uscente (in realtà nascente, nota mia) dalla partizione di rosso; II° fusato in fascia di rosso e d’oro.”
Per le parti tratte dal libro ARMERISTA VERONESE, di Ottone De Betta (a cura di Luigi Sartor, cit: cfr. pag. 46





giovedì 11 febbraio 2016

STEMMARIO VALSABBINO - BAGOLINO (BS)
Come omaggio e ringraziamento alla Comunità di Bagolino, per avermi concesso anche quest'anno di trascorrere con la sua Gente, i consueti (ma mai "uguali"), meravigliosi e indimenticabili "lunedì e martedì" di Carnevale. Non ci sarà mai nessuna pioggia in grado di arrestare qualcosa che si ha "dentro".
1-1 bis) Bagolino-Avogadro (sede della Guarnigione);
2) Bazzani;
3) Gennari (emblemi ricorrenti anche nel tradizionale costume dei "Balarì") (4).
(rassegna incompleta, che riprenderò e integrerò più avanti).









14 FEBBRAIO: SONO STATO AVVISATO CHE PER GRAVI PROBLEMI PERSONALI DELL'ORGANIZZATORE LE VISITE SONO STATE RIMANDATE AI PRIMI DI MARZO. LE DATE PRECISE SARANNO COMUNICATE IN SEGUITO



Ricevo e volentieri pubblico (la presenza pomeridiana di Maurizio Gorra non può che far dire che anche l'araldica faccia parte dell'iniziativa...Emoticon smileChi è dei dintorni è avvisato... 
(cliccare su foto)


nb: si precisa che Maurizio C. A. Gorra sarà presente tutta la giornata di Sabato e il pomeriggio della Domenica. 
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