lunedì 28 maggio 2018





SAN LORENZO, BRESCIA
(10 Ottobre 2013)




1)      STEMMA G. PIETRO DOLFIN (1709-1770) FOTO 1, 2, 3, 4

2)      STEMMA CONSUNTO. AVEROLDI? FOTO 5-6

3)      STEMMA CONSUNTO FOTO 7

4)      STEMMA GIACOMO E CARLO FRATELLI DE CHIAPPIS FOTO 8-9

5)      STEMMA GIOVANNI ANTONIO MAZZOLI PROTONOTARIO APOSTOLICO FOTO 10-11

6)      FACCIATA SAN LORENZO FOTO 12





Giovanni Pietro Dolfin fu prevosto in San Lorenzo dal 6 Agosto 1750. Tre anni dopo e per i successivi quattro furono eseguiti i lavori per la facciata della chiesa, voluti appunto dal Dolfin. Lo stemma (meraviglioso, a mio parere) contiene delle particolarità: i tratteggi del campo (azzurro) e UNA CROCETTA (foto 3), nel cantone destro del capo, confinante con il bordo, che non so dire se sia brisura familiare o, come dire, “di funzione”, vista il ruolo ecclesiastico di Giovanni Pietro. E’ rimasto pure il motto: VBI FIDES IBI EGO.  In Brescia vi furono almeno altri due ecclesiastici provenienti dalla famiglia Dolfin: parlo ovviamente dei due vescovi Giovanni (1579-1584) e Marco (1698-1704).



Il secondo stemma è consunto. Mi pare di scorgere una banda. Potrebbe essere un’arma Averoldi, magari quella di Alessandro, prevosto di San Lorenzo, che fece realizzare, nella chiesa, il monumento funebre del fratello Bartolomeo, vescovo di Calamona (m. 1537. Una foto è visibile qui  http://www.bresciaonline.it/or/BOL/imgs/Notte_nel_Sacro_2009/depliant_chiesa_san_lorenzo.pdf)?



3) Di questo non riesco a dire nulla…



4) Chiedo lumi sullo stemma De Chiappis che io, da veloce ricerca, non riesco a trovare in alcuno stemmario italiano. Pare un inquartato.



5) Ai piedi del monumento di Bartolomeo Averoldi, di cui abbiamo parlato nel punto 2) è visibile quest’altro splendido monumento funebre, il cui titolare è Giovanni Antonio Mazzoli, protonotario apostolico, risalente al 1680.















martedì 22 maggio 2018


VERONA  CIMITERO MONUMENTALE LATO BENEFICIS IN PATRIAM (FOTO DEL 22 APRILE 2018).

FINE DELLA RASSEGNA RELATIVA AL CIMITERO MONUMENTALE DI VERONA, INIZIATA IL 22 FEBBRAIO. POST N. 17.

35)                     BARBARICH   
36)                     MAFFEI                      
37)                    RINALDI olim PECCANA (E CAMPAGNA)       
38)                     ROGGER
39)                    SEREGO DELLA SCALA        
40)                    CASTELLANI DI SERMETI     
41)                     BERNINI-BURI

35) BARBARICH           (FOTO 1-2)

Il De Betta ne cita uno nel “Cimitero Comunale”. In quello i dardi (d’oro in campo azzurro) decussati sono anche legati da un “nastro svolazzante”.

36) MAFFEI      (FOTO 3-4-5)  
Dei begli stemmi Maffei presenti in Duomo parlo qui
https://www.facebook.com/groups/211814768987383/search/?query=MAFFEI

37) RINALDI OLIM PECCANA E CAMPAGNA (FOTO 6-7-8)
In questo monumento, il particolare stemma dei Peccana (alludente forse al “peccato”?), famiglia che dal “tombino” apprendiamo essere confluita nei Rinaldi, appare in concomitanza con quello dei Campagna, così come chiarisce il De Betta.

38) ROGGER (FOTO 9)                       
 C’è spazio anche per la peggior araldica moderna nel Cimitero Monumentale, con questo stemma Rogger. 

39) SEREGO DELLA SCALA (FOTO 10-11)     
Ricompaiono i Serego, come nel post precedente (Serego-Alighieri), con lo scudetto in cuore stavolta caricato di una scala.        


40) CASTELLANI DI SERMETI             (FOTO 12-13)   

IL De Betta cita altro stemma presente nel Cim. Mon. relativo a questa famiglia, ma la descrizione coincide con la testimonianza da me proposta.



41) BERNINI-BURI (FOTO 14-15-16-17)
Stemma già incontrato nel Cimitero Monumentale, quello dei Bernini, quasi due mesi fa, come visibile qui
https://www.facebook.com/groups/211814768987383/permalink/984967928338726/. 
In questo caso appare abbinato ad uno stemma Buri, famiglia per la quale il De Betta cita vari esempi araldici, ma non questo (evidentemente moderno). Interessante l’aggancio parlante che potrebbe darsi se si traducesse l’orso che appare nell’arma, nell’inglese “Bear” (Buri. L’assonanza, per puro caso, non stonerebbe nemmeno con BER-nini).
















domenica 20 maggio 2018


VERONA  CIMITERO MONUMENTALE LATO BENEFICIS IN PATRIAM (FOTO DEL 20 FEBBRAIO 2018. FOTO 11*-12*: 22/7/2011, SAN FERMO).

31) GIUSTI/SCHIOPPO           
32) SEREGO/ALIGHIERI         
33) MALASPINA*         
34) ZAMBONI-MONTANARI



31) GIUSTI/SCHIOPPI (FOTO 1-2-3-4-5)


PER QUANTO RIGUARDA LO STEMMA GIUSTI IN SANT’ANASTASIA

E https://www.facebook.com/groups/211814768987383/search/?query=SCHIOPPI
PER QUANTO RIGUARDA LO STEMMA IN SAN ZENO ABBINATO A QUELLO NALDA. PER QUESTO RIMANDO ANCHE AL LAVORO DI SILVIA MUSETTI NEL 25°’ANNUARIO ZENONIANO “Iscrizioni e graffiti di San Zeno Maggiore, pagg. 147 e segg.)

Due famiglie di cui abbiamo già parlato nei link sopraccitati. Va solo notato in aggiunta che nel monumento funebre l’arma viene erroneamente rappresentata come uno scaglione a mò di fascia, accostato da sei palle (di schioppo). Mentre (come si vede nel link sopraindicato) lo stemma riprodotto in san Zeno riporta un troncato in scaglione a sei palle, poste 1, 2, 1, 2. Il Codice Fugger evidenzia gli smalti, restituendo un troncato in scaglione di nero e d’argento, a sei palle poste 3, 3 e male ordinate dell’uno nell’altro. Va detto che il tombino n. 28 riporta “FAMIGLIA B. ZANUSO EX SCHIOPPO”.  Il De Betta non cita questa tomba, ma tra le numerose testimonianze veronesi dell’arma Giusti, ricorda quella di casa Scansi in Via Amanti, dove su una vera di pozzo lo stemma Giusti è di nuovo accoppiato a quello Schioppo (l’autore non precisa il periodo di realizzazione del manufatto).

32) SEREGO/ALIGHIERI (FOTO 6-7-8)

Si noti subito che nel moderno tombino il cognome Alighieri preveda una sola “L”, al contrario di ciò che accade nell’epigrafe del monumento (risalente al 1896) nella quale si parla sempre di ALLIGHIERI. La lapide parla del nob. Filippo, mentre quella citata dal De Betta riguarda Sergio e risale esattamente  a cinquant’anni prima. In quest’ultima, stando all’autore, lo scudetto sul tutto riporta una crocetta e non l’ala parlante. Nel “nostro” invece, nonostante io abbia provato a scattare foto da varie angolazioni, non si riesce (o almeno IO non ci riesco) a capire cosa riporti tale scudetto. L’arma Alighieri la rincontreremo a Dio piacendo quando parleremo di San Bernardino (foto di recente “acquisizione”, scattate il 17 maggio scorso sotto il diluvio) mentre dell’arma Serego abbiamo accennato qui  https://www.facebook.com/groups/211814768987383/search/?query=serego tramite due bruttissimi scatti risalenti al 2011 in quel di Sant’Anastasia.

33) MALASPINA (FOTO 9-10-11*-12*)

Nel 1886  i marchesi Malaspina posero questa lapide. Dalla mia foto l’arma consunta si nota poco. Anticipo allora due foto del 2011, che ritroveremo quando si parlerà di San Fermo, relative a Lusimia Valmarana moglie di Malaspina. Il De Betta cita entrambe le testimonianze. Riguardo a quella del Cimitero, chiarisce trattarsi di un troncato: nel 1° un’aquila; nel 2° troncato (non vedo la linea relativa): in a) ?, in b) ? alla pianta di spino attraversante.   

34) ZAMBONI-MONTANARI (FOTO 13-14-15-16)

Alcune cose da chiarire in merito a questo stemma ci sono: Il De Betta cita un’arma Zamboni del tutto diversa (con tre “zite” cioè “zeta”, tra le altre cose: ne parla a proposito di San Bernardino. Come detto tale sito è stato da me setacciato appena tre giorni fa quindi devo ancora vagliare il materiale fotografico. Speriamo di trovare conferme) e mai questa con l’ancora, cosa che mi fa pensare a stemma “nuovo”. Lo stemma Montanari originario invece compare nel monumento in altro a sinistra di chi guarda (FOTO 15-16). Si noti che in quello “moderno” partito con Zamboni, il partito Montanari diventa un troncato con aquila e onde assai malfatte.

Con questo stemma si conclude la carrellata di foto scattate il 20 Febbraio 2018. Il tour prosegue con quelle del 22 Aprile 2018.


















venerdì 18 maggio 2018

Bella serata ieri nei chiostri di San Zeno in Verona. Tra le altre cose è stato presentato il 25° Annuario Storico Zenoniano (edizione del 2018). Mi piace segnalare, al suo interno, il voluminoso lavoro di Silvia Musetti (che porta via un terzo dell'intero volume) "Iscrizioni e graffiti di San Zeno Maggiore", al quale ho brevemente collaborato con i blasoni presenti nella parte araldica, con la supervisione di Maurizio Carlo Alberto Gorra


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(L'indice completo è consultabile nelle fotografie qui allegate).