giovedì 11 settembre 2014




STEMMARIO VALSABBINO: RICHIESTA CHIARIMENTI SUL COSIDDETTO “STEMMA DI NOZZA”.

Durante la Festa tenutasi in Giugno nella zona della Rocca di Nozza (Valsabbia, 10 km . circa da Idro, un 45-50 da Brescia, ora frazione del Comune di Vestone, ma un tempo indipendente) mi è capitato di imbattermi in quello che la popolazione locale chiama da “sempre” lo stemma di Nozza (foto 1). Chiariamo subito: l’ho chiamato “cosiddetto” semplicemente perché visto così non ricorda certo uno stemma civico, ma gentilizio, con tanto di elmo, cercine (la ciambella di nastri attorcigliati con gli smalti dello stemma, posta sotto al cimiero e sopra l’elmo)  e svolazzi (detti anche lambrecchini). Il campo è diaprato (o rabescato, vale  a dire ornato, screziato con arabeschi) il ché conferisce al tutto un “sentore” germanico, o almeno questa è la mia sensazione.      
La prima cosa che ho pensato (più prosaica) è che fosse un’invenzione  o meglio una copiatura del tutto moderna (ma modernissima eh…proprio roba di pochi anni) di uno stemma personale, magari anche famoso, da parte di chi non conoscesse le differenze formali tra questo e uno stemma civico; la seconda che ho macchinato (più poetica) è che potesse essere uno stemma antico di qualche “gloria locale”  (Galvano della Nozza?), assunto mano a mano dalla comunità come stemma “proprio”, la terza che ho pensato (la migliore) è quella di rivolgermi agli esperti.

 Però un’ipotesi me la concederete: il Della Corte nel suo “Armerista” (Geroldi editore) reca stemma identico riferito alla famiglia ALDREGHINI di Nozza (foto 2), dicendo che ad Aldreghino e fratelli, quondam GALVANO DA NOZZA (ah la cara ipotesi n. 2…) il Doge concesse, nel 1440, “piena giurisdizione feudale sulle terre di Savallo, Barghe, Preseglie, Bione, Agnosine, Odolo e Nozza”. E’ dato come sepolto in S. Francesco, ma nelle mie foto relative a tale splendida chiesa non ho trovato conferma (pur essendoci nel chiostro, tombe con stemmi quasi coevi). Stemma identico è su una parete laterale della Parrocchiale di Mura (foto 3). Il Della Corte riconduce tale stemma direttamente agli ALDREGHINI, il Piovanelli (Stemmi e notizie di famiglie Valsabbine e del Benaco, Zanetto editore) lo assegna agli OLDREGHINI di Nozza [ha ragione lui o è un aggiustamento per armonizzare lo stemma con le iniziali a fianco  dell’orsa, che sono B e O(ldreghinii)? Ma in ambito di famiglie note o famose, spesso le due lettere che accompagnano l’arma non indicano la prima lettera del nome e la prima del cognome, ma semplicemente le prime due iniziali del nome di battesimo, lasciando che sia lo stemma a “dire” il cognome] che comunque sono discendenti a detta sua “del celebre condottiero Galvano di Nozza, eroe dell’indipendenza valsabbina”.  Anzi l’autore si dice certo, poche righe dopo, che questo fosse lo stemma proprio di Galvano.

Insomma, stando così le cose, avremmo sotto gli occhi un moderno quanto minuscolo (o: tenace memoria di un antico) esempio di "adozione" dello stemma del feudatario da parte del territorio infeudato. :)  


Ma una cosa sul cimiero va aggiunta, anche perché cancella di fatto (caso mai ve ne fosse ancora bisogno) l’ipotesi 1: una mia amica del posto, che ha superato da poco i sessant’anni, mi assicura che suo nonno le diceva quando lei era ancora bambina che quello che si vede “non è un ORSO, ma un’ORSA e l’han sempre chiamata ORSA”. Ora facendo due conti (i sessant’anni della mia amica e il fatto che già suo nonno le raccontava che il cimiero era SEMPRE stato un’orsa) mi fanno pensare che proprio così recente recente l’uso di tale stemma come “Stemma di Nozza” non dev’essere. L’autore del manufatto è Pierino Facchini di Belprato che ringrazio (foto 1). Lui mi ha confidato che esiste rappresentazione di tale stemma (immagino recente) anche nell’Oratorio, mentre mi è stato detto da altri che anche la Scuola (Primaria o no, non ricordo) ne reca uno. Se riuscirò ad effettuare una foto anche di questi  stemmi la posterò qui.

Chiarisco subito come avrei potuto procedere e come invece intendo farlo.
“Avrei potuto” chiedere preventivamente in maniera privata  ai numerosi esperti presenti sul territorio e fortunatamente per me anche nel “Caffè” (non ne cito per non far torto a nessuno, ma loro sanno che sto parlando di… loro) di risolvere tutti i miei dubbi e riportare qui soltanto l’esito finale di tale operazione, ovvero il dato certo, che avrebbe occupato  soltanto poche righe.
“Intendo agire” invece, riportando qui in pubblico tutti i miei dubbi di cui sopra, lasciando che chi sia a conoscenza della risposta certa, ufficialmente accettata (magari stra-nota , ma non a me)  chiarisca qui nel Caffè.  Penso che tale modo di agire possa portare a toccare e a far notare più argomenti, anche ai meno esperti che vorranno leggere. Alcune precisazioni di termini sono per loro e sono sicuro che chi non ha necessità di esse saprà ben scusarle.  

STEMMARIO VALSABBINO: RICHIESTA CHIARIMENTI SUL COSIDDETTO “STEMMA DI NOZZA”.

Durante la Festa tenutasi in Giugno nella zona della Rocca di Nozza (Valsabbia, 10 km . circa da Idro, un 45-50 da Brescia, ora frazione del Comune di Vestone, ma un tempo indipendente) mi è capitato di imbattermi in quello che la popolazione locale chiama da “sempre” lo stemma di Nozza (foto 1). Chiariamo subito: l’ho chiamato “cosiddetto” semplicemente perché visto così non ricorda certo uno stemma civico, ma gentilizio, con tanto di elmo, cercine (la ciambella di nastri attorcigliati con gli smalti dello stemma, posta sotto al cimiero e sopra l’elmo)  e svolazzi (detti anche lambrecchini). Il campo è diaprato (o rabescato, vale  a dire ornato, screziato con arabeschi) il ché conferisce al tutto un “sentore” germanico, o almeno questa è la mia sensazione.      
La prima cosa che ho pensato (più prosaica) è che fosse un’invenzione  o meglio una copiatura del tutto moderna (ma modernissima eh…proprio roba di pochi anni) di uno stemma personale, magari anche famoso, da parte di chi non conoscesse le differenze formali tra questo e uno stemma civico; la seconda che ho macchinato (più poetica) è che potesse essere uno stemma antico di qualche “gloria locale”  (Galvano della Nozza?), assunto mano a mano dalla comunità come stemma “proprio”, la terza che ho pensato (la migliore) è quella di rivolgermi agli esperti.

 Però un’ipotesi me la concederete: il Della Corte nel suo “Armerista” (Geroldi editore) reca stemma identico riferito alla famiglia ALDREGHINI di Nozza (foto 2), dicendo che ad Aldreghino e fratelli, quondam GALVANO DA NOZZA (ah la cara ipotesi n. 2…) il Doge concesse, nel 1440, “piena giurisdizione feudale sulle terre di Savallo, Barghe, Preseglie, Bione, Agnosine, Odolo e Nozza”. E’ dato come sepolto in S. Francesco, ma nelle mie foto relative a tale splendida chiesa non ho trovato conferma (pur essendoci nel chiostro, tombe con stemmi quasi coevi). Stemma identico è su una parete laterale della Parrocchiale di Mura (foto 3). Il Della Corte riconduce tale stemma direttamente agli ALDREGHINI, il Piovanelli (Stemmi e notizie di famiglie Valsabbine e del Benaco, Zanetto editore) lo assegna agli OLDREGHINI di Nozza [ha ragione lui o è un aggiustamento per armonizzare lo stemma con le iniziali a fianco  dell’orsa, che sono B e O(ldreghinii)? Ma in ambito di famiglie note o famose, spesso le due lettere che accompagnano l’arma non indicano la prima lettera del nome e la prima del cognome, ma semplicemente le prime due iniziali del nome di battesimo, lasciando che sia lo stemma a “dire” il cognome] che comunque sono discendenti a detta sua “del celebre condottiero Galvano di Nozza, eroe dell’indipendenza valsabbina”.  Anzi l’autore si dice certo, poche righe dopo, che questo fosse lo stemma proprio di Galvano.

Insomma, stando così le cose, avremmo sotto gli occhi un moderno quanto minuscolo (o: tenace memoria di un antico) esempio di "adozione" dello stemma del feudatario da parte del territorio infeudato. :)  


Ma una cosa sul cimiero va aggiunta, anche perché cancella di fatto (caso mai ve ne fosse ancora bisogno) l’ipotesi 1: una mia amica del posto, che ha superato da poco i sessant’anni, mi assicura che suo nonno le diceva quando lei era ancora bambina che quello che si vede “non è un ORSO, ma un’ORSA e l’han sempre chiamata ORSA”. Ora facendo due conti (i sessant’anni della mia amica e il fatto che già suo nonno le raccontava che il cimiero era SEMPRE stato un’orsa) mi fanno pensare che proprio così recente recente l’uso di tale stemma come “Stemma di Nozza” non dev’essere. L’autore del manufatto è Pierino Facchini di Belprato che ringrazio (foto 1). Lui mi ha confidato che esiste rappresentazione di tale stemma (immagino recente) anche nell’Oratorio, mentre mi è stato detto da altri che anche la Scuola (Primaria o no, non ricordo) ne reca uno. Se riuscirò ad effettuare una foto anche di questi  stemmi la posterò qui.



3 commenti:

  1. Enrico Stefani Ritengo che il cognome sia nato con gli eredi, non con Galvano, egli viene sempre citato come da Nozza e basta; è anche vero che la stirpe si estingue ( il ramo maschile ) con Bonibello prima del 1461. Su Galvano e la sua famigli sto scrivendo qualcosa, ma purtroppo mi mancano alcuni dati per poter confermare in maniera inconfutabile una mia teoria, informazioni che purtroppo non saranno facili da reperire visto che risalgono tra la fine del XIV o agli inizi del XV secolo.

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  2. lo stemma di cui parli è la coppia di quello presente all 'esterno della chiesa di Mura ( che hai riportato in foto); hai lati vedi le inziali B O, che ritengo, lo identifichino come l'arma di Bonibello Oldreghi ( figlio di Galvano da Nozza); lo stesso stemma, miniato lo si trova sull'atto di infeudazione degli eredi di Galvano da Nozza da parte della Serenissima datato 1440. Gli eredi erano i figli Aldreghino, Bonibello e Giovanni.

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