lunedì 16 novembre 2015

ARALDICA TRENTINA- RIVA DEL GARDA (TN) POST 6 DI 7. Stemmi: 17) SPAUR,
17 (foto 1-2-3-4-5¬-6-7) SPAUR
La presenza di questo stemma in Riva non risale che al 1911 (in foto di fine Ottocento al posto dell’attuale, campeggiava al n. 21 di Via Maffei, l’arma originale dell’allora proprietario del palazzo), è riconducibile al principe vescovo Giovanni Michele Spaur (in carica dal 1696 al 1725) e non ha nulla a che fare con la storia della cittadina benacense, se è vero come è vero che l’unico aggancio tra questa e la famiglia in questione risale al 1317, con il podestà Volchemaro Spaur, epoca che ovviamente esclude qualsiasi riferimento allo stemma qui riprodotto in foto 1) e 2). (dati tratti da Riva Araldica, cit. pag. 136). La foto 3 proviene da una mia incursione in Val Venosta (Gennaio 2012, Castel Coira), le altre foto, dahttp://commons.wikimedia.org/wiki/Scheibler_Armorial… (foto 4),https://de.wikipedia.org/wiki/Christoph_Andreas_von_Spaur (foto 5) e da un volume della BSB Bayerische StaatsBibliothek (foto 6-7) -si leggano gli watermark relativi per i dati completi di provenienza-.
Nel Maggio 2014 ho avuto la straordinaria fortuna di accedere, per un concerto (sì, bello ma per tutto il tempo non ho fatto altro che guardarmi intorno…) a Castel Valèr*, in Val di Non, il cui attuale proprietario è il conte Ulrich Spaur. Nella meravigliosa cappella annessa al castello, il cui interno contiene un ciclo di affreschi quattrocenteschi, conservatisi in maniera stupefacente, si possono osservare stemmi dipinti nello stesso periodo (arma Spaur antica –foto 4- e armi di famiglie alleate) nonché un quadro del XVI sec. in cui compare l’arma Spaur, ma già inquartata in modo identico a quello visibile in foto 5, nello scudetto sul tutto dell’arma del vescovo Christoph Andreas Spaur** -1543-1613- apposta su una porta di Brunico. Si noti che non è l’inquartato, però, dell’attuale*** arma Spaur, riscontrabile invece in foto “3) Castel Coira”; attuale*** sì ma già anch’essa attestata a metà ‘500 –foto 6 e 7- e quindi di fatto coeva a quella del quadro e allo scudetto sul tutto dello stemma in foto 5). Che si trattasse di distinzione araldica di due rami diversi? Il quadro suddetto rappresenta una Gesù crocifisso, ai piedi del quale stanno, oranti in ginocchio, uno Spaur, a destra, e una donna di casa Fugger, a sinistra, entrambi accompagnati dai relativi stemmi. I primi frequentatori del Caffè ricorderanno forse che nel Maggio 2014 parlavo appunto di una “chicca” che avrei dovuto pubblicare. Ecco, si riferiva proprio a Castel Valèr. Le foto di questa meraviglia ovviamente le ho ancora (ci mancherebbe). L’unica cosa che mi trattiene dal pubblicarle è che sono relative a una proprietà privata -e il Conte, presente al suddetto concerto, dopo aver acconsentito al fatto che si potesse fotografare la cappella, è sparito nelle sue sontuose e davvero ben conservate stanze- ma davvero sarebbero, io credo, un gioiellino.
*sull’analogia Valeria, Valeri e derivati e un tipo di aquila, si veda post del. Assicuriamo che, se fosse davvero questa l’origine del nome “Valèr”, essa sarebbe tuttora completamente giustificata, visto che ancor oggi i voli di rapace intorno al colle e al sovrastante castello, non mancano davvero.
** Per altre notizie sul vescovo C. A. Spaur, si veda anche post apparso nel Caffè il 20 Agosto 2014.
*** Come detto, tale arma –visibile in foto 3 e 6- è di fatto coeva a quella, diversa, presente nel quadro del XVI sec. e “sul tutto” dello stemma di C. A. Spaur (foto 5). Noi la definiamo “attuale”, in quanto campeggia, ci pare rifatta di fresco, sul soffitto del loggiato di Castel Valèr, nonché sul biglietto da visita dell’attuale proprietario del maniero, il conte Ulrico Spaur (ovviamente anche queste due fanno parte delle foto che vorrei tanto pubblicare…).





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