sabato 23 aprile 2016

STEMMI IN SALO’ (BS) ANCORA UNA NOTA SULLA QUESTIONE GIGLIO/RAMOSCELLO TENUTO DAL LEONE.

Abbiamo accennato nel post sottostante, che l'emblema antico di Salò, teneva in...zampa un giglio, giglio sostituito poi nel 1789 dal ramoscello d'ulivo. Ciò è dovuto alla memoria (e al travisamento dell'emblema del giglio stesso, visto come rimando tout court alla Francia, anziché come "generico" simbolo guelfo adottato ANCHE dai francesi) del saccheggio e delle violenze che i transalpini, unitamente ai bresciani, perpetrarono in Salò nel 1797. Questa sostituzione ha dato vita a un particolare curioso, visibile sulla Torre dell'Orologio: la decorazione araldica di metà Seicento (foto 1-2) , reca da un lato il leone con il giglio (unitamente allo stemma del Provveditore Cappello) e dall'altro il felino ...ulivo-munito, con a fianco lo stemma Corner, da non confondersi con i  Correr di cui parlavamo nel post di ieri). Ciò è dovuto al restauro databile al 1890 e quindi successivo alla sostituzione del giglio con il ramoscello, e a conseguente falso storico. Per la cromia dello stemma all’antica ci si appoggiò evidentemente alle indicazionidel Grattarolo (Historia della Riviera di Salò, 1599), indicazioni che nemmeno accennavano al giglio e restituivano pertanto un improbabile “…leone bianco, rampante, in campo medesimamente bianco). Se per il leone della torre, il giglio era comunque stato lasciato, la dipendenza dal Grattarolo è ancora più evidente nel ciclo di stemmi degli antichi comuni della Riviera, realizzati a fine Ottocento e visibili nella Loggia della Magnifica Patria: tra di essi sono raffigurati anche i due emblemi salodiani e per quello “all’antica”, si riporta un leone senza giglio e ancora  in…bianco su bianco (foto 3-4). Un ulteriore nota sulla cromia va senz’altro aggiunta: il leone d’argento munito di giglio, compare in Duomo in stemmi della seconda metà del Quattrocento, in campo rosso e non azzurro.  Traggo queste notizie dallo Stemmario Bresciano di Marco Foppoli (pp. 117-119), in cui questo e molto altro viene scritto in maniera di certo meno succinta. Sicuramente chi fosse interessato all’argomento dovrà rifarsi al testo originale, cosa che io consiglio. Una nota a margine per quanto riguarda la Loggia sopraccitata: in essa compaiono uno stemma in pietra e lacerti di due stemmi antichi, uno dei quali (quello con giglio rosso in campo oro e tracce di aquila nera sottostanti) potrebbe ricondurre ai Ducco. Per l’altra, una suggestione mi farebbe intravvedere qualche elemento dei Comenduno, anche per quelle tracce di verde soprastanti che potrebbero richiamare il cimiero con il drago nascente di quella famiglia (per tutte queste armi, si vedano le foto successive alla 4, l’ultima, la n. 11, risale all’anno scorso, è stata scattata da me  a Bergamo e riporta lo stemma Comenduno) ma  è chiaro che questo è un toto-stemmi che in mancanza di notizie documentate è fine a se stesso. Ma mi piace giocarci senza paura di dire assurdità, tanto so che qui al limite, verranno corrette. Ovvio che il lavoro di Enrico Stefani che oggi, come più volte accennato, verrà presentato proprio alla Loggia di Salò, potrà apportare ulteriori dati.





















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