martedì 9 gennaio 2018

Dal Caffè Araldico (gruppo chiuso Facebook): ANTONIO BIDERNUCCIO E I "MARCHI DI CASA" FRIULANI  PARTE SECONDA E ULTIMA (COMMENTI IN POST SUCCESSIVI).

NOTA: IL CONTRIBUTO DELL'UTENTE MARTA TINOR, CHE RINGRAZIO ANCHE QUI, E' PROSEGUITO POI CON SETTE IMMAGINI DI STEMMI E/O MARCHI  TRATTI DAL DUOMO DI SANTA MARIA ASSUNTA IN GEMONA (UD), E VENTISEI (MARCHI, STEMMI, SIMBOLI) PROVENIENTI INVECE DAL DUOMO DI VENZONE (UD).

Per dare seguito a quanto scritto da Marta Tinor, a proposito dello "stemma" (marchio?) di Antonio Bidernuccio (post del 5 Gennaio 2018) e di quanto sviluppatosi nei commenti scritti da Marco Foppoli e dal sottoscritto, posto qui, a titolo di puro esempio, alcuni "marchi di casa" (Hausmarken in area tedesca, come giustamente ricordava Marco), i primi tratti da un libro degli stemmi di casa Fugger (nota bibliografica nella dicitura in filigrana sulle foto) risalente al 1548; i secondi (uno dei quali molto simile ad uno dei "fuggeriani") da me fotografati nel Luglio scorso, nel cimitero della Franziskaner Kirke di Salisburgo, contenente svariate centinaia di stemmi e, per l'appunto, marchi. Ovviamente ho immortalato tutti quelli che ho visto...
Concordo sul fatto che il tema dei "marchi di casa" sia irresistibilmente affascinante.
Resta aperta la questione sul perché tale pratica "nordica" (ma solo nordica, mi chiedo? O anche italica*, o magari comunemente praticata pure in Slovenia, così vicina alla zona geografica in questione?) sia "confluita" nella vita di Antonio Bidernuccio.
Io una "spia" la colgo e la voglio condividere: si tratta del mestiere del padre, mercante a quanto pare. I marchi venivano usati spesso proprio dai mercanti come semplici segni di riconoscimento delle loro merci. Potrebbe darsi che tale segno sia sopravvissuto tramite l'utilizzo, di valenza maggiormente "araldica", da parte del figlio.
*IUn testo riporta la milanese famiglia Cramer, che innalza il suo marchio di casa, nero in campo oro, come vero e proprio stemma. La cosa parrebbe confermare tale usanza come presente anche in territorio italiano. Certo è che "Cramer" -la butto lì come suggestione e niente di più- pare proprio essere cognome che rimandi ad origini germaniche, o comunque straniere.
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