martedì 5 novembre 2013

ARALDICA E DIALETTO PARTE 3 (altro esempio di ...non-bisanti)

E' strano, visto il titolo, che il dialetto stavolta non c'entri nulla. Ma era per richiamare il mio errore sull'aver frainteso le chizzole dei Chizzola con generici bisanti. Chi ha letto la "parte 2" ricorderà. Identica cosa stava accadendo in quel di Como il 22 di Giugno scorso, nella pausa del Convegno sullo Stemmario Carpani. Insieme a due esimi araldisti,  noi uditori stavamo ammirando le meraviglie araldiche appese alle pareti degli scaloni (se non erro Silvia Boldrini ne ha postato delle meravigliose immagini anche nel gruppo f.book "Il Caffè Araldico")
quando la nostra attenzione si è focalizzata su uno stemma con un castello avente una torre a destra e accompagnato nel cantone sinistro del capo da due ...bisanti? posti in fascia. Lo stemma era del XIV sec, ma ve n'era un altro poco sotto risalente al 1493, in cui i...bisanti erano bucherellati. L'istinto immediato è stato quello di pensare a bisanti d'oro (con il tratteggio a puntini indicante tale metallo, in stemmi acromi), ma subito la parte razionale prendeva il sopravvento ricordandomi che tali tratteggi fecero la loro comparsa assai assai dopo. Inoltre il...bucherellamento pareva troppo regolare. Ma comunque il verdetto sarebbe stato: "bisanti", se un opuscolo presente nella reception non ci avesse svelato l'arcano. Il cognome della famiglia rimandava a qualcosa di assai più gustoso della vile moneta: era stemma dei Crescenzago/De Cressenzano (l'opuscolo indicava il primo cognome per l'arma del 1493 e il secondo per l'arme del XIV secolo, ma è evidente che si tratta della stessa famiglia): l'arma parlante rimandava al cognome mettendo in bella mostra due splendide crescenze.


 Stemma del XIV sec.
Stemma del 1493

la mia tavola...

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