giovedì 14 novembre 2013

QUANDO UNA "LINEA" FA LA DIFFERENZA. GLI STEMMI DEI GANDINI A BORNATO (Franciacorta-Bs)

Anche nella mia modesta esperienza, trovarsi di fronte ad uno stemma acromo, senza epigrafi o altro e la cui unica "pezza" sia una banda o una fascia, ecc. non è insolito (me ne è appena capitato uno se non ricordo male in S. Lorenzo a Brescia). A quel punto c'è poco da fantasticare: puoi anche far passare tutti gli stemmari della città in questione che vuoi ma la certezza di attribuzione viene meno. Infatti la composizione non ha caratteristiche particolari e il titolare di quello stemma potrebbe anche venire da Città, Provincia, Regione del tutto diversa da quella in cui ci si è imbattuti nel suo stemma... 
Ma alle volte un minimo particolare geometrico cambia tutto. Ovviamente per chi conosca già la storia generale della zona in cui è, tutto questo non avrà molto senso (infatti conoscerà anche, già da prima, famiglie e relative armi della medesima) ma per gli ignoranti full-optional tipo me sì che ne ha. A Bornato, quelle due semplici linee che si notano nella banda, sono meglio di una carta d'identità. Esse indicano infatti che tale banda è troncata e semipartita, quindi di tre smalti differenti. Il Della Corte (Le Famiglie del Patriziato Bresciano, cit.) ci indica gli smalti: campo argento, banda di rosso, d'azzurro e di verde e quindi: d'argento alla banda troncata semipartita di rosso, d'azzurro e di verde). Stesso discorso per l'altro stemma (stavolta dipinto, ma completamente depigmentato) da me fotografato. Si notino le linee presenti nella banda e (forse) le iniziali G P poste in alto. I Gandini erano presenti nel Libro d'Oro della Nobiltà Bresciana, nella Matricola Malatestiana del 1406-9 e tra i firmatari che stipularono il patto di unione con la Serenissima "giurato in Duomo nelle mani del Carmagnola il 6 di Ottobre 1426". Gandini erano inoltre presenti nel Catastico di G. da Lezze (1609), nei processi di nobiltà raccolti dal Gelmini (nel 1860 e relativi al periodo 1608-1620) e nelle "Casate Bressane" del Nassino che così ne dice: " veneno da Gandino locho bergamasco; lo cognome suo fo di Bizoni", di quali ne fo quatro fratelli che fecero li infrascritti casate; una volse si chiamasse di Bizoni et una Di Gandino , de quali è venuto li Gandini; da l'altro viene la casata di Canti perché quasi de continuo cantava"...Secondo l'autore la casa di Rusi (Di Rosa) venne da una donna, Rosa Buzoni.( Il Della Corte, da cui traggo per comodità la trascrizione del Nassino, riprende il medesimo: li vuole originari di Gandino (BG), trasferiti in Brescia nel 1271 e originanti le famiglie Gandini, De Canti, Buzzoni, Di Rosa. Li inserisce tra quelle già estinte prima del 1796). Oltre che dal Patriziato del Della Corte, le altre foto non originali provengono dai Ms della Biblioteca Civica Queriniana di Brescia del Gelmini e Della Corte (Ms -FVIII8-FVIII9 http://queriniana.comune.brescia.it/). Tutte e tre le riproduzioni inseriscono la linea corta presente nella banda (quella che determina il troncato) in maniera secondo me errata (fuori asse), al contrario invece di quella presente negli stemmi "originali" di Bornato.



A destra in secondo piano, il portale ove è lo stemma

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