venerdì 14 novembre 2014


Per chi non l’avesse fatto prima, raccomando di leggere prima di questo post, e di tutti i successivi riguardanti l’argomento, di prendere visione di quello postato da me l’11 novembre 2014 alle 11:09.

 

 

URBINO- LE IMPRESE MONTEFELTRO-1):  LA BOMBARDA

Più che un’impresa, un marchio d’impresa, un marchio di fabbrica, lo spot della specialità della casa. Non SOLO un rimando sottile e simbolico a qualche verità da decriptare tramite un motto, , ma soprattutto come detto, il vanto della “premiata ditta Federico da Montefeltro”, specializzata in battaglie e guerre. Francesco Lombardi  (I Simboli di Federico di Montefeltro, in Piero e Urbino, cit.), ricorda come i primi approcci di strategia militare, Federico li ebbe da Niccolò Piccinino, uno specialista nell’uso di artiglierie e che quindi “nulla vieta di pensare che la ricevette in dono dal grande capitano, proprio per le sue precoci doti di stratega militare”. Solo il mostrarle, pare incutesse terrore e sgomento tra gli assediati, come durante le battaglie della cosiddetta guerra dei Pazzi (in cui il Duca sperimentò anche rudimentale artiglieria chimica –Simonetta, cit.-). Con la consueta sottile ironia degli uomini da guerra di tutti i tempi pare che se ne vantasse e soprattutto le battezzasse con simpatici epiteti, come “La Crudele”, “La Disperata”, “La Rovina”. Il peso variava e tra le più grosse ve n’era una in due parti di 14.000 e 11.000 libbre ciascuna, che sparava pallottole di pietra da 370-380 libbre. Il Rinascimento non era solo marmi e codici miniati. (ps: si noterà in una foto,  LA TERZULTIMA, come il trave di un focolare sia stato rimontato in maniera errata e proprio l’impresa della bombarda ce lo svela perché essa appare “al contrario”).  In realtà a istinto l’avrei messa anch’io così… ma qui, http://www.iagiforum.info/viewtopic.php?f=1&t=12032&p=143407&hilit=bombarda#p143407 è possibile vederne una in maniera dettagliata, benché di modello assai diverso, (SI VEDA PENULTIMA IMMAGINE TRA QUELLE QUI POSTATE DA ME)  “sospinta in ascesa da fiamme rosseggianti” (Francesco Lombardi,  cit.). Certo è che l’anonimo gestore della Vendita Infiammabili, Benzina, Acqua Ragia, Spirito e Petrolio n. 75 in Brescia che (immagino) parecchio tempo fa si fece realizzare la bella insegna che potete ammirare nell’ultima foto, poté fregiarsi, immagino del tutto casualmente, di una effige simile alla bombarda duchesca, quella messa “storta” però;  anche, se nel caso dell’insegna del suo negozio, la fiamma è correttamente posto verso l’alto, non volendosi rappresentare una bombarda ma semplicemente del fuoco che brucia (ULTIMA IMMAGINE). L’equivoco, mio  e di chi ha ricollocato il trave del focolare è ripreso anche dal Ceccarelli che infatti descrive l’impresa in questione come una “granata ROVESCIATA esplodente” (p. 56, maiuscolo mio), quando invece di rovesciato non c’è nulla.















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